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La Germania e la legalizzazione dell'oro verde.

L’ho avevamo annunciato che nell’atmosfera tedesca si respirasse odore di legalizzazione, e così sia!
Il governo tedesco ha finalmente approvato un documento in cui sarebbero scritte le linee guida sulla liberalizzazione della cannabis.
Le informazioni trapelate dal gruppo editoriale tedesco Rnd annunciano l’uscita di un documento che potrebbe essere la base di partenza per una legge sulla legalizzazione. Nonostante tutto però il programma concreto deve ancora essere trasformato in proposta di legge e solo in seguito sarà votato dal Parlamento. La manovra punta a regolarizzare il consumo e la produzione, depenalizzando l’uso a scopo ricreativo ed il possesso personale entro i 30 grammi.
Karl Lauterbach, il ministro della Salute tedesco ha spiegato:
« La politica sulle droghe va cambiata […] Il consumo della cannabis è aumentato. L’anno scorso 4 milioni di persone hanno fatto uso in Germania e nella fascia di età fra i 18 e i 24 anni a farne uso è il 25% […] Secondo una valutazione preliminare, il commercio internazionale di cannabis per scopi ricreativi non è possibile sulla base o in conformità con le condizioni del diritto internazionale […] Secondo questa valutazione preliminare, la domanda nazionale dovrebbe essere coperta dalla produzione tedesca».
La carta è stata approvata qualche giorno fa dal gabinetto di Olaf Scholz ed è stato scritto da un’apposita commissione incaricata dal governo di riscrivere le norme che regolano il mercato delle droghe leggere. La suddetta commissione parte da fondamenta stabili poiché il piano era già stato anticipato la scorsa settimana dalla stampa tedesca e contiene grosse novità dal punto di vista legislativo. Come, per esempio, il possesso legale di cannabis fino a 30 grammi per i maggiorenni e la vendita regolamentata in appositi negozi e farmacie. Dunque, oltre a confermare la vendita a scopo terapeutico, ribadisce anche il consumo per uso ricreativo. La bozza contenente le linee guida andrà ora sottoposto allo step successivo che riguarda la decisione alla Commissione europea, e solo dopo aver ricevuto il via libera, si potrà depositare una vera e propria proposta di legge, che potrebbe arrivare a questo punto entro il prossimo anno.
Cosa prevede la strategia tedesca?
Il vero punto di forza della bozza tedesca è che la depenalizzazione non riguarderà solo il consumo, ma bensì anche la coltivazione che consentirà di crescere un massimo di due piante, dunque per i nostri cugini grower, cesserà di essere un reato coltivarsi le proprie bimbe tra le mura domestiche. Qualche veto in più però è presente sulle attività commerciali, infatti, quest’ultima potrà avvenire solo se in possesso di un’apposita licenza e rispettando un limite massimo di Thc, che sembra assestarsi sul 15% per i maggiori di 21 anni, mentre per i minori di 21 la percentuale di cannabinoidi potrebbe scendere al 10%, inoltre, se questi ultimi dovessero venire sorpresi a consumare, non verrebbero puniti legalmente ma gli verrebbe sequestrato il quantitativo e verrebbero introdotti in un corso di prevenzione per informarli sui danni della cannabis e del fumo; ebbene si, nonostante la legalizzazione, l’idea che i cannabinoidi possano avere ripercussioni sullo sviluppo celebrale è sempre viva. Altro vincolo è che non saranno consentite campagne pubblicitarie sul prodotto in questione, non potranno apparire in spot televisivi e cartelloni pubblicitari, dovrà essere venduto in pacchetti neutri come già avviene per le confezioni di tabacco.
Per quanto riguarda la tassazione, e quindi il costo finale, varierà sulla base del contenuto di Thc. Inoltre, l’ubicazione dei negozi di cannabis sarà regolamentata, con distanze minime da scuole, strutture per bambini e giovani, più o meno come è successo nell’ultima decina di anni in Olanda. Come ribadito più volte, e dal quale l’Italia dovrebbe prendere esempio, lo scopo è quello di sopprimere il mercato nero degli stupefacenti levando la grossa fetta di tornaconto economico derivante dallo spaccio delle infiorescenze. Per quanto riguarda le farmacie invece, avranno il completo semaforo verde sulla vendita delle infiorescenze sotto prescrizione medica. Tuttavia, vi sono ancora delle incognite legate alla sfera della produzione, di fatto le leggi in materia dell’Unione Europea e il diritto internazionale prevedono il divieto di importazione di cannabis a scopi ricreativi, la conseguenza è che l’intero fabbisogno dovrebbe essere coperto dalle coltivazioni della Nazione stessa.
nuova metà per i ganjasmoker?
Non è ancora chiara la posizione del governo sul tema del turismo; quindi, non sappiamo se cittadini europei ed extra potranno avere accesso al consumo di cannabis tedesca, il tutto è ancora da chiarire e sicuramente si saprà solo con la prima bozza di legge che verrà rilasciata per il prossimo anno. Altre indecisioni vertono sulla modalità che la Germania utilizzerà per mettere a disposizione luoghi specifici per il consumo della sostanza. Per ora le modalità conosciute sono quelle simili al modello olandese e quindi con i Coffee Shop, negozi in cui è consentita sia la vendita di fiori che consentito il consumo all’interno; oppure come il modello spagnolo, ovvero i cannabis social club in cui poter consumare cannabis, dedicarsi ad attività sociali e in cui poter consumare bevande non alcoliche; oppure semplici dispensari su immagine e somiglianza americana, in cui poter vendere gadget e infiorescenze, ma senza poter consumare all’interno degli stessi. Una cosa è certa, nonostante la non punibilità per i minori, questi non avranno possibilità di accesso all’interno delle attività commerciali.
Il quadro generale europeo.
- Olanda:
il primo paese ad aprire i battenti per la legalizzazione delle droghe leggere è stata l’Olanda. Tutti gli amanti della cannabis si sono recati almeno una volta in Olanda per fumare erba e degustare edibili nei coffeeshop che caratterizzano, con la loro presenza e il loro inconfondibile odore, le strade delle città. Tuttavia, le leggi del Paese si muovono ancora oggi in una zona grigia. La libertà di poter girare da un negozio all’altro acquistando erba può dare un falso senso di tolleranza. Alla base del modello olandese c’è uno strano paradosso. All’interno del Paese, la legislazione proibisce la coltivazione della cannabis, ma consente la vendita di marijuana. I coffee shop possono possedere legalmente solo fino a 500g alla volta e i coltivatori professionisti che riforniscono gli store sono soggetti a multe, e solo raramente a pene detentive. Le leggi sono leggermente più permissive per quanto riguarda la coltivazione domestica su piccola scala e le autorità difficilmente denuncerebbero un coltivatore con meno di cinque piante. Tuttavia, un complesso impianto di coltivazione automatizzato potrebbe sollevare qualche dubbio riguardo la possibile coltivazione a fini commerciali, nonostante la presenza di poche piante.
Lussemburgo.
Il ministro della giustizia Sam Tanson ha fatto notare come il cambiamento della legge sulla produzione e consumo domestico sia un primo grande passo nella lotta al consumo di stupefacenti.
«Abbiamo un problema con le droghe e la cannabis e la droga più consumata. Vogliamo iniziare permettendo alle persone di coltivarla in casa. Noi non sosteniamo l'intera catena illegale, dalla produzione alla vendita. Il nostro obiettivo è allontanare il consumatore dal mercato nero illegale».
Dunque, in Lussemburgo è consentito:
- la coltivazione fino a 4 piante di cannabis per famiglia, sia al chiuso che all'aperto, a patto che non siano visibili dall'esterno e permane comunque il divieto di consumo in pubblico, di conseguenza sarà possibile fumare esclusivamente a casa e nei luoghi privati.
- Il consumo e il trasporto in pubblico fino a 3 grammi che non sarà più considerato un reato penale ma si incorrerà solo ad una multa ridotta fino a 25 euro.
- Contrariamente al trasporto e alla vendita di cannabis che resta illegale, è permesso il commercio di semi senza alcun limite sulla quantità e sul livello di THC
- Non cambia nulla per gli automobilisti, tolleranza zero alla guida
- Per i minorenni resta illegale sia produzione che consumo.
Tutto questo dipinge il quadro di una rivoluzione silenziosa, partita dal basso per liberalizzare la produzione e il consumo tra le mura domestiche, ma che fa ben sperare in una nuova regolamentazione della cannabis da parte dello stato una volta che si renderà conto dei benefici sociali ed economici che possono derivare dal commercio e dal consumo di cannabis.
Spagna.
In Spagna la situazione della marijuana è piuttosto strana. A differenza di quanto si pensi l’erba non è illegale ma non si può consumare in spazi pubblici o coltivarla in un posto visibile; tecnicamente è “depenalizzata” sempre e quando il consumo avvenga all’interno del domicilio o in un’associazione cannabica. Per quanto riguarda la produzione è possibile coltivarla anche a casa, basta che non sia visibile dalla via pubblica e dimostrando sempre che è coltivata per consumo personale. La vendita illegale è completamente proibita ed implica multe e prigione per traffico di stupefacenti. Dunque, in spagna la situazione cannabica segue le seguenti leggi:
Non è legale consumarla nelle zone pubbliche, pena una multa pari a 601 €.
La sua coltivazione non è trattata da una normativa specifica che la riguardi ma se coltivata in ambito privato e non visibile dalla via pubblica, non implica problemi.
Si può coltivare per consumo personale, non esistono varietà o dimensioni standard per stabilire se si tratti o meno del caso (Art. 36.16, Ley Mordaza).
- Il possesso di marijuana non è punibile in spazi privati (case o clubs) sempre che si tratti di uso personale e non traffico (penalizzato con 3-4 anni di carcere).
- Essere in possesso di marijuana sul suolo pubblico non è considerato reato sempre e quando il quantitativo non superi i 100 gr a persona; in caso contrario, può comportare multe che vanno dai 601 ai 10.400 €.
- Tuttavia, sempre sul suolo pubblico è possibile incorrere in una sanzione amministrativa per alterazione dell’ordine pubblico.
- Comprare marijuana per le vie della città è illegale in Spagna.
- Le associazioni possono darti un quantitativo mensile fisso (che normalmente si aggira intorno ai 60 gr al mese).
- Coltivare marijuana in casa non è legale, tecnicamente. Ciononostante, per non rischiare di avere problemi legali, possiamo appellarci ad alcuni diritti della Costituzione Spagnola.
Art. 18 e Art.22: Diritto al rispetto della vita privata e Diritto di Associazione. È possibile coltivare nel proprio domicilio o ricorrere ad associazioni rispettando sempre quanto finora specificato.
Malta
Presentata dal governo laburista guidato da Robert Abela con lo scopo di fermare la criminalità organizzata, la legge è stata approvata con 36 voti a favore e 27 contrari. Ma cosa prevede nel dettaglio? Un adulto potrà:
- Possedere fino a 7 grammi di cannabis;
- Coltivare fino a 4 piantine in casa, per nucleo familiare;
- Conservare, in qualsiasi momento, fino a 50 grammi di cannabis essiccata in casa.
Il tutto senza il rischio di arresto o di confisca da parte delle forze dell'ordine. Vi sono comunque dei divieti da rispettare. Per i minori la situazione non cambia e se dovessero essere trovati con della cannabis, dovranno comparire davanti ad un commissario di giustizia per la preparazione di un piano di cura. Inoltre, resta il divieto di fumare in pubblico. Per chi si sottrae è prevista una multa di 235 euro, che sale fino a 300 in caso di minori. Il governo maltese ha introdotto delle novità per quei consumatori che non vogliono o non possono coltivare il proprio raccolto. Essi potranno diventare membri di un'associazione autorizzata alla vendita di infiorescenze. Ovvero, associazioni in cui i membri potranno coltivare e distribuire fino a 7 grammi al giorno e 50 grammi al mese per ogni associato che non coltiva. Ma anche qui c'è un margine sottile da non oltrepassare:
- Ogni persona potrà far parte di un'unica associazione;
- C'è un limite di 500 membri per ogni associazione;
- Ogni associazione potrà immagazzinare fino a 500 grammi di cannabis;
- I club dovranno distare un minimo di 250 metri dalle scuole e dai luoghi frequentati dai giovani;
- Infine, tutte le associazioni, dovranno registrarsi alla nuova Responsible use of Cannabis Authority e presentare un rapporto ogni tre mesi.
In conclusione.
Questo quadro generale, per quanto a rilento, ci fa sperare che anche in Italia possa cambiare qualcosa. Nonostante il nuovo governo di destra, conservatore e proibizionista, tra cinque anni avremo la possibilità ribaltare la situazione parlamentare attraverso il voto. In questi lunghi anni assisteremo a partiti di sinistra che prenderanno in mano la legalizzazione per fare incetta di voti, sarà compito delle associazioni e dei singoli individui riuscire a combattere per far si che, per una volta, possano prevalere i diritti agli interessi.
Fonti:
Le informazioni trapelate dal gruppo editoriale tedesco Rnd annunciano l’uscita di un documento che potrebbe essere la base di partenza per una legge sulla legalizzazione. Nonostante tutto però il programma concreto deve ancora essere trasformato in proposta di legge e solo in seguito sarà votato dal Parlamento. La manovra punta a regolarizzare il consumo e la produzione, depenalizzando l’uso a scopo ricreativo ed il possesso personale entro i 30 grammi.
Karl Lauterbach, il ministro della Salute tedesco hLe informazioni trapelate dal gruppo editoriale tedesco Rnd annunciano l’uscita di un documento che potrebbe essere la base di partenza per una legge sulla legalizzazione. Nonostante tutto però il programma concreto deve ancora essere trasformato in proposta di legge e solo in seguito sarà votato dal Parlamento. La manovra punta a regolarizzare il consumo e la produzione, depenalizzando l’uso a scopo ricreativo ed il possesso personale entro i 30 grammi.
Karl Lauterbach, il ministro della Salute tedesco ha spiegato: